Lo zenith
L’orologio
che mamma mi donò quando
moristi, padre, più volte
si è fermato. Io lo porto
ancòra : esso non segna
solo l’ora del mio incerto
andare, un po’ anche
quella della tua eternità.
Papà, portare al polso
Il tuo zenith m’illude
che qualche peregrino tic-
tac, un sì lieve rumore,
possa essere un battito
extra
del tuo povero cuore.
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Maurizio Bongiovanni |
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Maurizio Bongiovanni |
Poi forse l’amore
E solo se ti pieghi
sui ginocchi, dal profondo
senòte dei suoi occhi, svela
il bambino, come il sole
all’alba, la rugiadosa
anima del mondo
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Lorenza Boisi |
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Maurizio Bongiovanni |
Un tipo gioviale, simpatico; fa le caricature a tutti i villeggianti, se tu vedessi come le fa bene; poi organizza gite, tiene allegre le comitive divertendole un mondo.
Mario Mafai su Scipione, memorie riportate da M. Fagiolo dell’Arco, V. Rivosecchi Scipione vita e opere, Allemandi Editore, Torino 1988, p. 43
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Giovanni Copelli |
Inequivocabili, sì, ci sono segni, e,
più che segni tagli di bisturi, impietose
ferite nella roccia a picco sul
mare.
Mare blu. Mare blu. Mare bianco
di spuma (Venere è partita, e all’altra
nessun’onda è uguale) mare glùglù
che non demordi, mare che mordi
senza tregua, mare tenace, mare
possente, mare che non dai pace
alla roccia incombente, mare di
niente, fatto di tante
piccole
gocce,
lucente oceano di emozioni. Masochiste,
le rocce in amore con l’eterno
ne-amico, sanno, nel profondo
del cuore che, giorno dopo giorno,
anno dopo anno
moriranno
pesanti di vecchiaia, blocchi di ghiaccio
staccati dal pack, precipiteranno nel fragore,
e lui, l’eterno ami(nemi)co, l’accoglierà nel
grembo, e a lungo s’accanirà scuotendole
a lungo le accarezzerà con amore
e le trasformerà in confetti, per le nozze imminenti
o consumate? Per i talami eterni
di Nettuno e Teti giù sul letto del mare
rocce insidiate, rocce martoriate, rocce baciate,
audaci, urtate con l’onde nonostante le sferzate,
nonostante le ferite profonde
per acqua e sole e gelo, e sole e gelo e vento,
ma non è questo il giorno, non è questo
il momento:
un’estate ottobrina nasconda gentile
il gemito, il lamento il grido
anche se, da millenni uguale, un ansito
dal profondo sale, rigurgito sazio della massa
che ha ingoiato e risputato l’annegato,
dopo averlo trascinato nella notte dei gorghi, dove
non canti sono di sirene ma stridori di stringhe
stridori di zanne
morsi di murene. Mare. Mare che amano
le rocce e le telline e le conchiglie,
mare che amano i pinnacoli, basaltici pettinati dal fuoco
mare della vita e della morte che pure tutti, almeno un poco,
amiamo,
perché, almeno un poco s’ama ciò ch’è forte
erugge, ciò che ci rode
ciò che ci distrugge
Giovanni Blanco |
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Maurizio Bongiovanni |
Balcone
Su questa lama di
coltello, pericolosamente
oscillante fra ansia e
alienazione, qualcosa in te,
distratta, viene a
vedere i fiori:
la notte
e la notte soltanto, spenta ormai
la più piccola sete
d’azione, il giardino
olezza dei sogni.
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Ettore Pinelli |
Noi vogliamo che nella pittura gli effetti particolari del
disegno abbiano ad avere la medesima felicità che gli italiani dimostrano di
solito nel colore. Non realtà plastiche allo stato iniziale, ma l’immagine
della forma che ha lumi così fieri da arrestare la realtà stessa. Senza codesto
imperativo costruttivo la libertà spirituale non si trova, la nostra
indipendenza dal mondo fisico non è che parola vana e pretenziosa.
C. Carrà, Pittura metafisica, Vallecchi, Firenze 1919,
citato in P. Fossati, P. Rossazza Ferraris, L. Velani (a cura di), Valori
Plastici, cit., p. 317.
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Maurizio Bongiovanni |
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Francesco Lauretta |
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Enrico Tealdi |
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Lorenzo Di Lucido |
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Filippo La Vaccara |
E' avvenuto e avviene che io non abbia mai dato pace a me
stesso e alle forme e ai significati. Ho inteso continuamente una relativa
impotenza a concepire e attuare una possibile unione tra le cose visibili e
invisibili. Tra le figure della mente e quelle dell'esperienza. Questo può
chiarire la molteplicità di interessi che, a giudizio sereno, possono rivelare
l'ansia di raggiungere un accordo. Virgilio Guidi
affermazione di Virgilio Guidi in occasione della sua
mostra a Ca Pesaro a Venezia nel 1973, in Virgilio Guidi Grandi
Opere, Allemandi, a cura di Michele Beraldo e Dino Marangon, 2013.
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Alessia Armeni |
e il prigioniero si scoprì
senza catene vide
che la sotterranea cella
sua prigione era
una casa immensa una magione
immensa con le porte le finestre le vetrate
aperte e senza sbarre
aperte verso il sole
Marco Luzi |
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Simone Stuto |
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Umberto Chiodi |
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Julie Rebecca Poulain |
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Mattia Barbieri |
Quanto dolore per un…
…peccato che c’è stato,
peccato che non
c’è stato : peccato
che Dio ha gettato
in fondo al mare
della sua misericordia.
Peccato che qualcuno
si ostini a frequentare
un corso di pesca subacquea!
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Simone Brandi - Jacopo Casadei |
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Elisa Filomena |
Via Kennedy alta
Sotto la prima luna pende l’ora
violetta. Quando
verrai a cogliere – a grappoli –
la sera? Scende
dall’ultima frangia di nu-
vola rosa col primo tocco
dell’Ave a mezz’aria mozzato dalla
ghigliottina del tempo; dolcissima
scende dalle cattedrali del cielo sui
rami di salice – oscillano? -,
sui verdi tappeti… Amore, quando
verrai a cogliere – a grappoli – la sera?
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Roberta Montaruli |
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Giulio Saverio Rossi |
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Maurizio Bongiovanni |