Settembre
Copertina di Giulio Catelli
Componimenti di Maria Teresa Giuffrè
Il giorno comincia e la natura mi circonda: mi aspettano i fiori del mattino.
Ascolta anche tu il richiamo della natura, amica mia.
Allestirò i tuoi risvegli e ti immergerai nelle viscere della terra.
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Giulio Catelli |
L'aria profuma di zagara.
I fiori sono ora rossi frutti succosi;
le foglie di un verde scuro, celano la vista del cielo.
A terra i bambini giacciono, inermi: non è la stessa vita.
L’aria profuma di zagara.
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Andrea Achilli |
Vorrei tornare da te e stringerti come una volta anima mia.
Stringerti forte per ritrovare l’intimità perduta,
riscoprire la reciprocità del cuore, dei gesti, dei suoni,
ascoltare le voci in silenzio, senza rispondere, senza aggiungere.
Dirti: non ci lasciamo più.
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Giulio Catelli |
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Luigi Massari |
Dondolio sinuoso.
Pace ritrovata e raro silenzio.
Ritmo costante che rallenta.
Ti avvicini e ti allontani.
Ti afferro e ti lascio.
Sfugge la presa e il giorno volge al tramonto.
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Klaus Karl Mehrkens |
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Giulio Catelli |
Vamba, Il giornalino di Gian Burrasca, Ed. Giunti 2007.
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Beatrice Meoni |
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Massimiliano Fabbri |
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Roberta Montaruli |
Sono stanco dei tramonti: muori per sempre e non rinascere ad ogni nuovo giorno!
Così diceva l’uomo alla deriva, sognando lidi di zucchero.
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Lorenza Boisi |
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Enrico Tealdi |
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Elena Von Hessen |
Il disegno non può avere buon'origine se non s'ha dato continuamente opera a ritrare cose naturali, e studiato pitture d'eccellenti maestri ed istatue antiche di rilievo. Ma sopra tutto il meglio è gl'ignudi degli uomini vivi e femine, e da quelli avere preso in memoria per lo continuo uso i muscoli del torso, delle schiene, delle gambe, delle braccia, delle ginochia e l'ossa di sotto, e poi avere sicurtà, per lo tanto studio, che senza avere i naturali inanzi si possa formare di fantasia da sé attitudini per ogni verso [...]
Le vite de' piú eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri. Nell'edizione per i tipi di Lorenzo Torrentino - Firenze 1550
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Umberto Chiodi |
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Lorenzo Modica |
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Caterina Silva |
[..] ogni concreto dell’immaginazione, ogni immagine di fantasia, porta dentro di sé fin dalla nascita il disegno di oggettività ideale, di una ideale società, di un ideale mondo della vita.
D. Formaggio, L’idea di artisticità, Ceschina, Milano 1962, p. 316.
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Mattia Barbieri |
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Lorenzo Di Lucido |
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Sofia Ricciardi |
Paola Alborghetti |
Ben ramentano costoro, ma come a vestire l’uomo prima si disegna ignudo, poi il circondiamo di panni, così dipignendo il nudo, prima pogniamo sue ossa e muscoli, quali poi così copriamo con sue carni che non sia difficile intendere ove sotto sia ciascuno moscolo
L. B. Alberti, De pictura, II, 36, a cura di C. Grayson, Roma-Bari, Laterza, 1980, p. 62.
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Maurizio Bongiovanni |
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Giulio Catelli |
«In questo momento lui rappresenta per me tutta la mia arte,» disse gravemente il pittore. «Harry, a volte penso che nella storia del mondo ci siano solo due momenti importanti. Il primo è quando appare un nuovo mezzo artistico, il secondo quando appare una nuova personalità artistica. Quello che per i veneziani fu l'invenzione dei colori ad olio, fu per la tarda scultura greca il volto di Antinoo e un giorno sarà per me il volto di Dorian Gray. Non solo perché dipingo, disegno, schizzo prendendolo come modello. Naturalmente ho fatto tutte queste cose, ma Dorian è per me molto più di un modello o di un soggetto.
Oscar Wilde
Il ritratto di Dorian Gray, Traduzione di
Franco Ferrucci Einaudi 2013
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Francesco Lauretta |
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Ruggero Savinio |
Il sole del mattino mi ricorda l’abbraccio di mia nonna, seduta con il libro sulle ginocchia, e
la sua bocca che in silenzio pronunciava parole scritte.
Il sole del mattino mi ricorda le corse in bicicletta e le ferite profonde, di sangue, la sera;
mi ricorda la terra molle in cui per gioco affondavo, senza sapere.
Il sole del mattino mi ricorda i coltelli affilati che aspettavano nell’orto, il vino rosso nell’intercapedine e Antonio seduto in cantina.
Simone Stuto |
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Lorenzo Tamai |
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Marco Salvetti |
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Filippo La Vaccara |
La mente intercetta arie lontane,
note di sinfonie notturne, aspri profumi.
E all’orizzonte una linea separa il cielo dal mare.
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Antonio Bardino |
[...] ogni qualvolta la distinzione strutturale fra segno e immagine si offusca, è sintomo di una grave alterazione, che, per così dire, minaccia e inceppa gli ingranaggi della civiltà.
Cesare Brandi, Segno e immagine, a cura di L. Russo e P. D'Angelo
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Antonella Aprile |